Il quartetto “24 Corde Ensemble” nasce nel novembre 2006 da quattro musicisti provenienti da una solida formazione accademica, ma anche individualmente impegnati nel campo della musica popolare, contemporanea, jazz e folk.

Anni fa compresi che una rieducazione collettiva dell’ascolto e della considerazione dell’impresariato era
ormai in atto e che ciò si poteva già notare nei cartelloni delle stagioni concertistiche: i nomi solistici
venivano poco a poco sostituiti da formazioni cameristiche e orchestrali...
Molti eventi musicali godevano di più presenza di pubblico quanto più era la presenza degli strumenti in
scena. Appariva chiaro che chi avesse avuto il dono di eccellere, motivando sé stesso ed altri componenti
fino a formare un’ insieme strumentale dando il meglio delle proprie capacità interpretative, scaturite dalla
fusione di più personalità artistiche in un bene artistico comune, avrebbe creato qualcosa di veramente
eccezionale e di sicuro avvenire concertistico. Oggi si assiste alla realizzazione di questa previsione.
Il gruppo formato da Valentina Fortunati, Carmen Martinez, Mikhail Pazì e Luca Guidi possiede un’
altissimo grado di professionalità e di maturità di suono che sono il risultato della profonda conoscenza,
che ciascun elemento possiede ed esprime, della propria parte e della sua partecipazione nell’insieme.
Desidero augurare al Quartetto che i loro sforzi e risultati artistici vengano riconosciuti in tutto il mondo
e che grazie al loro esempio la tendenza verso la musica da camera sia sempre più una realtà in cui sperare
per il futuro della chitarra.
Oscar Ghiglia
Il 24 Cordes Ensemble è un gruppo di talento con un futuro luminoso davanti a sé. Ogni concerto è una
gioia perché trasmette entusiasmo, energia, autenticità e umorismo. Questi quattro chitarristi sono prima
di tutto dei musicisti magnifici, la cui sorprendente complicità esprime generosamente il desiderio di
condividere il piacere di suonare. Loro padroneggiano una tecnica al volo e trovano la loro perfetta
coesione in una sintesi intelligente delle loro diversità.
Luc Vander Borght